Giovanni Block

Nel novembre 2008 Enrico de Angelis del Club Tenco, gli consegna il Premio Siae/Club Tenco come migliore autore emergente e nel giugno 2009 vince il primo premio assolu- to del festival Musicultura, ricevendo inoltre un premio speciale dall’Università delle Marche per il miglior testo. Nel 2010 è il vincitore a Torino della prima edizione del premio Buscaglione. Il suo primo disco, Un Posto Ideale, è Premio Lunezia e secondo classificato alla Targa Tenco 2012 come miglior disco dell’anno. Nel 2012 è inserito dal giornalista Gianni Mura tra i 100 nomi dell’anno de La Repubblica.Nel 2016 produce artisticamente e arrangia il suo primo lavoro in lingua napoletana, SPOT, ricevendo due candidature per le Targhe Tenco (migliore album in dialetto e migliore canzone).

 

Nel suo ultimo album, “RETRO’” Giovanni Block, tra disillusioni e speranze, nostalgia e lucida analisi, rivendica il suo diritto a slegarsi dalle mode e seguire un percorso artistico che è anche stile e filosofia di vita, e che affonda le radici in un passato che non è vecchio o sorpassato, come il signifi- cato del titolo potrebbe indurre a pensare, bensì che alimenta una creatività senza vincoli e senza tempo.

 

Retrò è un lavoro pop con richiami alla tradizione dei cantau- tori degli anni ’80 che racconta le rughe di una vita vissuta, solcata da ricordi, pensieri e riflessioni. Gli arrangiamenti si dispiegano tra chitarre leggere, sonorità a tratti folk e tastiere armoniose, lasciando ampio respiro ai testi, parte portante dell’intero lavoro discografico di Giovanni Block. Un disco fatto di accelerazioni e riposo che piacerà a chi non riesce ad arrendersi all’inevitabilità del digitale e vive ancora in analogico.È malinconico e nostalgico, a partire dai riferi- menti musicali e testuali: da Paoli a Dalla, da Gaber a Gaeta- no, da De André a Guccini, citando Quasimodo e cantando Pavese. Con Retrò guarda alle sonorità del passato raccon- tando presente e speranze di futuro. Il principio è la canzone d’autore nella sua forma originaria, ovvero la fusione di poesia e musica (senza che l’una prevalga sull’altra).

 

Il concerto prevede un repertorio che spazia dalla produzione discografica del cantautore a grandi classici della canzone d’autore Italiana e Napoletana.

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